Ritratto di Elena Anguissola, sorella di Sofonisba, datato 1551.
È il primo dipinto di Sofonisba Anguissola a noi noto.
Elena si fece monaca col nome di suor Minerva, nel monastero di Sant' Agostino, a Mantova
STORIA DELL’ARTE AL FEMMINILE
1532-1625 SOFONISBA ANGUISSOLA
NON SOLO TURÒON, TURÀS ........
Tra pochi giorni celebreremo la Festa della donna, quindi quale occasione migliore per presentarvi una grande donna cremonese, diventata famosa per le sue doti di pittrice, la prima a conoscere un’autentica fama internazionale, una donna che Michelangelo stimava tanto da consigliarla come “pittrice talentuosa”: Sofonisba Anguissola.
Nata a Cremona nel 1532, è considerata la prima pittrice italiana per eccellenza.
Era la prima dei sette figli di Amilcare Anguissola e di Bianca Ponzoni, entrambi di famiglia nobiliare. Il papà fece una cosa speciale, per quei tempi: concesse alle figlie la possibilità di studiare letteratura, pittura e musica. Tutte le sorelle erano brave nel disegno, ma chi aveva una marcia in più era lei: Sofonisba.
La sua bravura era tale che re e regine volevano essere ritratti da lei!
Sofonisba partecipò, infatti, come figura di spicco alla vita artistica delle corti italiane e si confrontò coi più famosi artisti del suo tempo.
Nel corso della sua vita soggiornò anche in Spagna, dove rivestì il ruolo di ritrattista ufficiale della regina Isabella di Valois, moglie dell’imperatore Filippo II di Spagna.
Introdusse una novità nel ritratto, genere pittorico di quell’epoca: accanto ai volti straordinariamente somiglianti, la pittrice dipinse spesso, nei minimi particolari, elementi che aiutano a ricomporre la personalità del soggetto raffigurato come un medaglione, un libro aperto, un guanto, un gioiello, uno spadino.
Intorno al 1620, quando era ormai anziana e con gravi problemi di vista, incontrò il ventenne Van Dick (noto pittore fiammingo), che la ritrasse in un dipinto accompagnato da una postilla:
“Ho imparato più da questa novantenne cieca che dai miei contemporanei”.
a cura di Bianca Conizzoli
Per la ricorrenza di San Valentino, mi piacerebbe farvi conoscere un quadro famosissimo, forse lo avrete già visto molte volte, ma mi sembrava indicato per rappresentare il sentimento romantico che si celebra durante questa festività.
Gustav Klimt lo dipinse tra il 1907 e il 1908, quindi più di 100 anni fa... non si direbbe perchè è ancora moderno e originale!
È un olio su tela perfettamente quadrato (180 x 180 cm), oggi esposto presso la Galleria del Belvedere di Vienna.
Il dipinto raffigura due innamorati stretti in uno strano abbraccio, un pò rigido in effetti, con l’uomo che si china a baciare la donna.
Il luogo dove avviene la scena è astratto, forse sono in un parco, sopra una collina, sul costone di una montagna al tramonto... lavorate con la fantasia!
I fiori del prato, invece, sono reali e coloratissimi, sembra sbocciata già l'estate.
C'è un colore, però, che cattura più di tutti gli altri lo sguardo, come una calamita.
Lo vedete anche voi?
È l'oro. Oro sugli abiti dei due amanti, oro nel cielo, oro sul prato... e questa passione per l'oro Klimt l'ha scoperta proprio da noi, in Italia, venendo a Ravenna a visitare i mosaici bizantini!
Vi ringrazio per l'attenzione e spero che queste piccole osservazioni su questo quadro vi abbiano fatto venire la voglia di vederlo dal vivo.
Fatemi sapere.....
nel frattempo vi mando tanti baci e auguro Buon San Valentino a tutti.